Edward in Venice - Muori

Edward in Venice - Muori

19/09/2012

Edward in Venice presentno:

Edward in Venice - Muori
 

Band giovane che può trarre in inganno (Me compreso) sul luogo di provenienza, infatti ero convinto che fossero ragazzi veneti per poi invece scoprire che vengono da Pesaro.
Questi ragazzi sono dediti all'hardcore spaziando nelle sua varie sfumature, da riff 2-step e midtempo dal sapore old school che si intrecciano con breackdown sempre più presenti nei dischi odierni e senza sdegnare  passaggi più melodici con pulite che si alternano allo scream che comunque rimane per la maggiorparte dei brani.
Immaginatevi un mix tra a wilhelm scream e i comeback kid più recenti...o per lo meno a me hanno ricordato molto queste due band, lo so che il paragone è pesante ma il disco è figo davvero. La traccia di apertura è una legnata nei denti, 1 minuto e 40 tirati dove il cantante davvero mi ha fatto venir in mente il vocalist dei CBK all'istante. Il resto delle canzoni è ben più elaborato con durate che si allungano alle volte anche fino a più di 4 minuti nei quali, come detto in precedenza, la band da sfogo alle più diverse influenze mischiandole in maniera più che dignitosa a mio parere.
L'unica nota non negativa ma stonata, almeno per gusti personali, è la traccia elettronica nel mezzo del disco..sarà che io con elettronica e computer vari non ho un gran rapporto ma non l'ho trovata di grande utilità al risultato finale. Di buona fattura invece la ballad acustica “Ms Bright” che chiude il disco.. di questa canzone mi hanno colpito soprattutto le melodie vocali che si incrociano per quasi tutta la lunghezza del brano e danno un tocco in più.
La traccia che mi è piaciuta di più in assoluto, oltre alla prima, della quale ho già parlato, è intitolata “in cold blood” che considero anche la più completa e ricercata con diversi cambi di riff, senza l'obbligo di  ripetersi o di arrivar ad un ritornello, solo l'unione di differenti versi che si incastrano ottimamente tra loro.
La produzione è più che sufficiente, complice lo zampino dello studio73 al missaggio, (chi bazzica nella scena da un po, sicuramente avrà sentito parlare di quello studio che continua a confermarsi uno dei migliori in assoluto in Italia.)
L'artwkork è molto colorato e curato, seppur essenziale (all'interno del booklet non troverete i testi ma un invito che non posso svelare, in modo da incitarvi a comprare il disco).
Ringrazio personalmente la band per avermi regalato una t-shirt con il disco e per aver portato pazienza per il ritardo di questa recensione.
 
Voto: 8

Fan Page: https://www.facebook.com/EdwardInVenice

Recensione a cura di Damiano Testa

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