Christmas Core Fest

11/01/2011

Christmas Core Fest
(28/12/2010)

 

Sono le ore 9.30 la gente inizia ad arrivare ma non è ancora abbastanza, si attende l'inizio dei concerti.
Alle ore 10.30 il locale è quasi pieno, sale sul palco la prima band, i Minus Tree da Bari.

Minus Tree

Il concerto inizia e già dalla prima loro canzone la gente sembra attiva e partecipe.
Per essere una band neonata sono assolutamente sopra tutte le aspettative, bei pezzi, bel sound e sopratutto pochissimi errori.
Il concerto dei Minus Tree fila liscio dalla prima all'ultima canzone, la gente inizia a scaldarsi e la situazione inizia a diventare più che piacevole.
A metà concerto la band si concede un lungo brano strumentale, sicuramente il meno coinvolgente ma per gli amanti del genere può risultare un toccasana.
E' l'ora dell'ultima canzone, il loro cavallo di battaglia “Last Will”, questa volta in featuring con Gio Sada (No Blame).

Daily Grind

E' l'ora della seconda band, salgono sul palco i calabresi Daily Grind.
Il locale è oramai tutto pieno e la serata ha veramente inizio.Già dalla prima song della band la gente si scatena pur non conoscendo i brani.
Pogo, stage diving e circle pit accompagnano tutta l'esibizione dei calabresi, che fra un brano e l'altro si accattivano il pubblico grazie alla loro sfacciata simpatia. Un’esibizione ottima, qualche errore ma nulla di rilevante.
Il concerto prosegue, “Bad Show”, “Excuse Me Again”, “My Number One”, suonano tutte song presenti nel loro ultimo ep, dove fanno sentire la brezza californiana anni 90 che li influenza.
Ed è proprio con questa brezza che chiudono il loro show, una cover dei Nofx, la storica Linoleum...anche questa volta in feat con Gio Sada e Giancarlo (The Memory).

Remains In a View

Inizia a fare caldo, la gente è eccitata ed è l'ora della terza band.
Tocca ai Remains In a View, un’intro ambient che dura qualche minuto, dopo di che scream, riff serrati e candenzoni.
La band non si perde in chiacchiere e procede liscia offrendo uno spettacolo ben studiato, presenza scenica, pulizia e precisione nel suono coinvolgendo tutti gli amanti del metalcore presenti in sala che iniziano con le loro danze mosh.
Suonano tutti i migliori brani del loro ultimo ep e presentano anche nuove song.Si continua con parti cadenzate, tanto scream e saltuariamente anche carine parti elettroniche, personalmente mi hanno colpito la precisione e il sound di questa band.

 The Memory

Si è fatto tardi ma la gente non sembra affaticata, anzi. Già dai primi accordi della band il pubblico si scatena, un massiccissimo pogo, seguito da stage diving.
La band suona in anteprima tutte le song del suo Ep in uscita nei prossimi mesi ed intitolato “Call it a Comeback”.
Grinta, tecnica, precisione e sopratutto bei brani, questi sono i punti forti della band, l'esibizione ci sta tutta e il pubblico apprezza.
A metà scaletta si concedono una cover dei Comeback Kid (“False idols fall”) , il pubblico impazzisce, tutti abbracciati al cantante per cantare a squarciagola.
Si continua con altri pezzi inediti, uno più grintoso dell'altro, la band sembra essere in giornata, regalando un’esibizione da paura a tutti i presenti.
E' l'ora dell'ultimo pezzo, salti, scream, tupa tupa, la band si anima ma ormai siamo quasi alla fine del live...il cantante ringrazia tutti i presenti, e con un calmo outro strumentale di basso e batteria si spegne l'accesa atmosfera. L'esibizione è finita.

No Blame

Avendo la fortuna di poter condividere il 99% delle esperienze dei The Memory con loro, ho visto live i No Blame talmente tante volte da saper già cosa aspettarmi ogni volta che salgono su un palco: cattiveria, precisione, muri sonori. Ed infatti anche questa volta le aspettative non vengono tradite, per la gioia del numeroso pubblico ancora presente a dispetto dell’ora tarda (circa le 2. NDR nota strasuperpositiva, il pubblico ha affollato il concerto per intero dalla prima all’ultima band!); si comincia con la solita devastante doppietta “Deceptions – Burning the blindfolds”, dall’omonimo cd. I suoni sono buoni, il tiro è quello giusto e la gente risponde a dovere. I NB sono carichi e trasmettono energia al pubblico, Giovanni e la sua voce sono in forma come al solito ad incitare la folla. Si prosegue con altri pezzi tratti dal loro cd d’esordio, “Stale old hate”, “Settle for failure”, “While your world’s frail”, ma l’apice si raggiunge anche qui con una cover; quando partono le prime note di “Wake the dead” dei Comeback Kid è tutto un delirio di finger pointing, pogo, stage diving, sing along. Ci si avvia poi verso la conclusione con le ottime “Another movie of yours” e “Sinking together” e la gente sembra volerne ancora, non ancora paga del tanto sudore e della tanta passione trasmessi a tutte le band. La solita grande esibizione dei No Blame, insomma. Chiusura con un simpatico siparietto a vedere protagonisti Marco (batteria) e Simone (chitarra) alle prese con una improvvisata versione acustica di “International you day” dei NUFAN, invocata e cantata a gran voce da una parte di pubblico.

In conclusione, direi che è stata quasi una serata d’altri tempi, di quelle che ti fanno tornare a casa fiero come non mai di suonare questa musica e di far parte di questo movimento, che sa dare emozioni come forse pochissime altre cose al mondo: tantissima gente (100 e più persone), posto ottimo, amicizia e collaborazione.. hardcore the way it should always be.  

 

Live Report a cura di:
Nello (Minus Tree, Daily Grind, Remains in a View, The Memory)
Giancarlo (No Blame)
Fotografa: Simona Stella

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