Chiemsee Rock 2011

 

07/09/2011

Chiemsee Rock
(22/08/2011)

 

Il 24 Agosto 2011, nello splendido scenario del Chiemsee, natura e musica si sono date appuntamento per offrire a oltre 20.000 fans uno spettacolo di grande emozione. Dal pomeriggio alla notte un susseguirsi di musica rock, hardcore, punk rock che ha reso protagonisti artisti come STEFAN DETTL, THE MIGHTY MIGHTY BOSSTONES, BOYSETSFIRE, RISE AGAIST e FOO FIGHTERS.
purtroppo per un’interminabile fila allo sportello non siamo riusciti a gustare le performance dei primi 2 gruppi ma finalmente riusciamo ad entrare ed è il turno degli storici Boysetsfire, forse non molto conosciuti da noi abitanti dello stivale ma a quanto pare molto amati dal pubblico tedesco che li accoglie veramente con molto calore. E’ la prima volta che li vedo dal vivo e la curiosità è veramente tanta. Il set dei ragazzi statunitensi del Delaware parte con alcuni pezzi presi dai primi album e dallo split registrato assieme agli Shai Hulud, a mio parere sicuramente più coinvolgenti data la più spiccata vena hc: pezzi fortemente ritmati e di grande potenza in pieno stile post hardcore dei primi anni 90 di cui i ragazzi di Newark sono stati tra i maggiori esponenti a livello mondiale.
Il palco è dominato dal cantante Nathan Gray e dall’instancabile Rob Avery  bassista e sicuramente l’unico a cui pare davvero di divertirsi sul palco il quale riesce così a tener accesa la folla a suon di salti e ondeggiamenti oldschool. A questo punto (e purtroppo per quanto mi riguarda) si inizia a sentire la progressione musicale che ha caratterizzato il gruppo nel corso degli anni… il genere quasi improvvisamente si stravolge e il gruppo che prima era di un incazzato quasi da farti venir voglia di prendere a pugni il tuo vicino, diventa un barattolo pieno di miele da spalmare dolcemente sulla folla…che comunque apprezza e accompagna con sfrenati sing-along, baci e abbracci!
L’atmosfera si impregna di sentimento quando il cantante intona le note di  “ROOKIE” e dal pubblico partono frotte di stage-diving itineranti, che si riveleranno essere una delle peculiarità del festival tedesco; la canzone si conclude con il bassista che si impadronisce del microfono letteralmente strappandolo dalle mani del cantante urlando le ultime parole del brano per poi cacciarlo con violenza per terra…io personalmente ho apprezzato! Si vede come!
unque che la band ormai rodata da quasi 3 lustri di album e tour con lo stage ci sa fare…nel complesso meritano  e vi consiglio se vi capita per caso di andarli a vedere prima magari di un eventuale ri-scioglimento.
E’ la volta dei Rise Against che dopo aver srotolato sullo stage la loro bandiera “cuore e strisce” fanno un clamoroso ingresso sul palco proponendo una scaletta ben assortita. I pezzi più lenti e sobri di “End game” e “Appeal to Reason”, ultimi due album della band, vengono alternati a quelli più veloci e potenti degli album precedenti. Passa quasi inosservato l’acquazzone, breve ma intenso, che bagna la folla proprio a metà concerto, la festa continua, l’atmosfera si fa sempre più calda e animata da un Tim McIlrath impeccabile come sempre spalleggiato da un Joe Principe che salta e scalcia come un ‘capretto’ (come la nostra amica Anna si è divertita a chiamarlo per tutta la durata del set) per tutto il palco. Tim rimane sul palco solo con la sua chitarra acustica e regala emozioni con un’attesissima perla ‘Hero of war’ che vede il pubblico protagonista. Un concentrato di emozione, sensibilità, forza e pura adrenalina ci accompagnano fino a!
lla fine della loro performance con pezzi come Ready to fall e soprattutto Give it all, ultimo e forse più conosciuto pezzo che manda in delirio totale la folla.
Da notare come il gruppo di Chicago metta in ogni live un pezzo di cuore , ringraziando ad ogni intervallo il pubblico e soprattutto i gruppi che diventano (parola di Tim) ogni volta parte della loro vita; molto apprezzato il momento in cui inoltre richiama l’attenzione dei presenti chiedendo di risparmiare qualche soldo tra birra e sigarette per donarlo a un gruppo di ragazzi che girando tra la folla si impegnavano a raccogliere 1 euro a testa per dare acqua potabile alle popolazioni arfricane…e vi posso assicurare che loro non lo fanno per retorica…loro cazzo ci credono davvero!Bravo Tim!
Dulcis in fundo: Foo Fighters! Dave Grohl da il colpo finale! Le urla di Dave svegliano la terra e noi con lei. Attaccano con Bridge Burning seguito a ruota da Rope, un saluto veloce avvisando la folla che quella sera si sarebbero urlate un sacco di “Fucking songs” e poi si riparte! La loro musica si lega divinamente alla natura che ci circonda, ed il dialogo col pubblico è costante. Dave e i ragazzi dimostrano come sempre di divertirsi sul palco... il loro è, un vero e proprio susseguirsi di singoli e hit conosciuti da tutti caratterizzato da parti cantante o letteralmente urlate a squarciagola alternate ad intermezzi esclusivamente strumentali (vedi Stacked Actors o Monkey Wrench) in cui i 5 "ragazzini" ultraquarantenni fanno capire che con gli strumenti ci sanno proprio fare! Verso la fine del set Dave solo sul palco ci regala una Wheels chitarra e voce da pelle d'oca per poi ripartire a manetta con chitarre distorte nell'ultimo ritornello di Times Like These... Il festi!
val si conclude con il pezzo forse più famoso dei Foos, Everlong, preceduta da una cover di Mose allison, Young Man Blues...Forse non un concerto nuovo per chi vi aveva già assistito, ma uno spettacolo che ogni volta non ti lascia deluso!Il Chiemsee Rocks non ha deluso le nostre aspettative....partiti da casa per concludere degnamente le vacanze siamo tornati con qualcosa in più: una fame incredibile di live e una voglia bestiale di annusare anche da noi un'aria di festival con le palle come questo! 

Aufwiedersehen 

Live report a cura di Damiano Testa
Foto di Valentina Villa

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