The Dillinger Escape Plan + Devotion @ Rock Planet - Pinarella di Cervia

 

 21/08/2011 

HELLFIRE BOOKING PRESENTA:
The Dillinger Escape Plan + Devotion @ Rock Planet - Pinarella di Cervia
(10/08/2011)

 

Per farvi capire bene le mie condizioni durante lo show è necessario fare una piccola prefazione: il giorno prima dello show dei DEP ero al concerto dei Bad Religion (IMMENSI) e Suicidal Tendencies (FIGHI PURE LORO) che hanno totalizzato 1400persone e altrettanti gradi centigradi (concerto al chiuso). Dopo di che birre e chiacchiere con amici fino alle 3. Pio io e il mio compagno di viaggio, da bravi punk senza soldi, abbiam dormito in macchina dove ovviamente alle 8 si sentiva già un caldo incredibile,decidiamo di andare in spiaggia con facce provate a dormire sulla sabbia...a pranzo ci muoviamo per andar dall'Ines (le piadine più buone del mondo) dopo di che arriviamo a pinarella verso le 5 e per ammazzar il tempo un altro giro in spiaggia e aperitivo, dopo di che la stanchezza si fa sentire ma ci dirigiamo verso il Rock Planet.

Entro nel locale all'apertura delle porte e visto che nessuno ancora suona mi dirigo nello spazio all'aperto dove ci sono dei divani troppo comodi, che, dopo pochi minuti stavano già mandando nel mondo dei sogni ma dopo pochi minuti il concerto ha inizio.
Gli openers sono i Devotion di Vicenza: non li avevo mai sentiti prima ma sono rimasto piacevolmente sorpreso. Un mix tra i primi Deftones e gli ultimi Poison the Well (che per inciso apprezzo entrambi quindi non può che esser un complimento) con un dovuto senso di personalità. La mezz'ora a loro disposizione passa velocemente ma credo fosse la durata ottimale per far si che la gente non si stancasse di loro, infatti il pubblico sostiene ed applaude per tutto il concerto la band. Se non li conoscete andateveli a sentire. Promossi a pieni voti.
Ore 23.15: dopo aver risolto alcuni problemi al basso, si spengono le luci del rock planet e si inizia a sentire in sottofondo una base fatta dal mix del brano con il quale apriranno; per esser un mercoledì di metà agosto l'affluenza è stata davvero niente male, la sala era praticamente piena. 
Ero molto curioso di vederli in questo locale perchè quando li vidi al Vidia il loro show fu letteralmente devastante e considerando le dimensioni minori del Rock planet prevedevo una specie di massacro... e così è stato. I cinque del New Jersey salgono sul palco ed attaccano con "Farewell Mona Lisa", la prima traccia del nuovo disco ed è subito il degenero. Greg Puciato su butta sulla gente non più tardi di 2 secondi dall'inizio del pezzo e continuerà a farlo per tutta la durata del concerto, il pubblico è caldo e si susseguono stage dives uno dopo l'altro anche perchè chi stava sul palco più di 4 secondi veniva scaraventato a terra e poi sulla gente dal cantante palestrato.Alla seconda canzone (Fix Your Face) il chitarrista Jeff tuttle si lancia sul pubblico e non contento, il pezzo dopo scaraventa su di essi l'hard case della propria cassa.Come da tradizione loro non si fermano un momento, non una parola tra una canzone e l'altra (se non quando il cantante prende per il culo un ragazzo con la maglia di Kobe Bryant dicendogli che se vuole indossar quella maglia dovrebbe far almeno 5 metri in salto quando si butta dal palco e non  buttarsi giù a 20 centrimentri..grandi risate) i pezzi si susseguono a raffica e sono per lo più estratti dagli ultimi 3 album e al momento di "Panasonic Youth" tutti impazziscono, se il locale fosse crollato non ci sarebbe stato da stupirsi; per esser sicuro che il casino fosse al massimo livello Puciato prende in mano una spia e canta con questa attaccata al microfono in modo da far fischiare le casse.
Ben Weinman come sempre si esibisce in acrobazie continue: dal saltare sulle casse al buttarsi sulla gente fino al far roteare la propria chitarra attorno al braccio.
Sul finale trovano lo spazio pure pezzi più datati e conosciuti come "Sugar Coated Sour, Milk Lizard" (il singolo forse più conosciuto della band), "Sunshine the werewolf" per poi chiudere con "43% burnt".
Prima della fine dello show il cantante, che nel frattempo sanguinava da un sopracciglio causa una delle tante accrobazie estreme, trova anche il tempo per infilare il microfono in un ventilatore appeso al soffitto e dare pugni alle luci davanti al palco. Il concerto si conclude alle 00: 30, un ora e un quarto, senza stop, credo sia il tempo perfetto per far si che la loro carica primitiva sia costate dall'inizio alla fine. Si confermano il gruppo con il muro di suono più devastante e la presenza scenica più d'impatto che abbia mai visto e con una tecnica estrema pure durante i live.

We do it live

CLICCA QUì PER VEDERE L'INTERA GALLERIA FOTOGRAFICA

Live Report a cura di Damiano
Foto di Andrea Pacini
Ringraziamo Hardkore79.com

Cerca nel sito