The Ataris

 

" Lo scorso 10 Maggio due nostri collaboratori, ospitati da Flix Records (che ringraziamo per la disponibilità) erano presenti allo show degli The Ataris al Cage di Livorno dove siamo riusciti ad intervistare  Kries Roe, frontman della band. "

 

Prima di tutto grazie della tua disponibilità, per noi è veramente un piacere e un onore, gli Ataris sono una delle nostre band preferite di sempre..
 
Ma Grazie mille a voi, iniziamo quando volete!
 
Ok, allora, iniziamo…Dopo un pò di anni abbiamo nuovamente il piacere di vedervi live qui in Italia…Cosa pensi dei concerti e della scena punk ai giorni d’oggi? C’è qualche band Italiana invece che ti ha colpito particolarmente e tutt’ora ascolti?
 
Diciamo che negli anni ho cominciato ad ascoltare molto l’indie-rock e il post rock, una delle  mie band preferite sono i Radiohead, ma nonostante tutto ascolto e amo moltissimo il punk rock, mi piacciono molto i Jawbreaker o anche i Ramones. Poi  penso che 15 anni fa c’erano molti più gruppi che suonavano  punk rock più per moda che col cuore rispetto ad oggi. In generale comunque  amo tutta la musica, che sia jazz, punk, indie rock e via dicendo,  l’importante è che sia sincera e fatta col cuore. Per quanto riguarda i gruppi italiani, abbiamo suonato con tantissimi gruppi punk-rock qui per cui non riesco a ricordarne qualcuno in particolare, però  ho apprezzato molto i Verdena,  con il loro sound molto grunge, con cui suonammo insieme 6-7 anni fà circa. (Dopo questa affermazione sono partite varie “opinioni” su alcuni membri della band e grosse risate…)
 
Hai anche un tuo progetto acustico. Trovi delle differenze nel suonare le tue canzoni in chiave elettrica o acustica?
 
Fondamentalmente non ci sono molte differenze. Negli album degli Ataris ho registrato tutti gli strumenti  eccetto la batteria, ed alcune delle stesse batterie sono state registrate da batteristi diversi,  quindi diciamo che live abbiamo delle scelte  abbastanza limitate nella scaletta, che si compone per lo più di cd vecchi come, "So long Astoria" e "Blu skies" che tutto sommato sono preferiti rispetto alla roba nuova. Quando sono in tour in versione acustica è anche molto bello, ho una vasta gamma di scelte per la scaletta e  mi piace assecondare le richieste della gente, anche se spesso mi sono trovato nella situazione in cui la gente mi richiedeva lo stesso altre canzoni vecchie!
 
Quanto è stato difficile all’inizio, fare la cosiddetta gavetta? Avete trovato molti ostacoli e quali?
 
Molto. All’inizio devi lottare, cercare di evitare di cadere e stringere forte i denti per ritagliarti uno spazio e anche quando la scalata sembra ormai completata capita che ricadi nuovamente e devi rimboccarti le maniche e ricominciare. E’ stato difficile e lo è tutt’oggi, ma io sono felice di questa scelta e non ho intenzione di cambiare, spesso l’ispirazione per andare avanti nel lavoro è venuta proprio in seguito  a questi momenti di difficoltà, io amo scrivere storie riguardanti le lotte e gli ostacoli che ho superato nella mia vita.
 
A mio parere i testi sono il pezzo forte delle tue canzoni, o meglio delle tue poesie. Dove trovi le idee, la giusta ispirazione?
 
Ehehe grazie mille per il complimento. La maggior parte dell’ispirazione viene dai viaggi in giro per il mondo, in treno guardando fuori dal finestrino, ascoltando i suoni, il mare e tutto quello che ho intorno. Cerco sempre di  cogliere tutti i momenti, tristi o felici, credo che ogni istante della mia vita può essere raccontato sia in modo poetico che non. Molta dell’ispirazione proviene anche dal posto dove vivo, nel centro dell’America, guardando in giro hai tante cose da dire, oppure cerco di raccontare storie a modo mio dopo aver letto poesie, libri. Quando ero più piccolo non leggevo molto, ora  porto in giro in tour sempre con uno zaino pieno di libri (mentre parlava ce lo mostrava e  scherzava sul fatto che pesasse più di lui…a fatica riusciva a spostarlo.. ). Ad esempio Charles Bukovski lo considero un grande scrittore ed è in assoluto uno dei miei preferiti di sempre. Comunque credo che una punk rock band debba saper parlare allo stesso modo sia della tua malinconia che della tua felicità..
 
Ora ti faccio una domanda stupida..
 
Amo le domande stupide
 
Credi ancora nella frase “love is wrong and girls are fucking evil”?
 
(grosse risate intanto per la mia gaffe sul fatto che pensavo  si fosse sposato nuovamente, invece è solo fidanzato dopo aver avuto due divorzi)
Ahaha nono, era una frase molto sarcastica e ironica, collegata a un momento preciso in cui ovviamente ero molto arrabbiato con quella ragazza, in quel momento mi sono sentito così e mi è venuto spontaneo scriverlo ma non è la realtà, anzi sono convinto che con tutti i problemi possibili,  le donne siano fantastiche lo stesso.
 
Come sono nate le due canzoni: So Long Astoria e the saddest song?
 
Beh sono due canzoni diverse, so long (addio Astoria) è più la storia di un artista che entra in una band, una punk band più precisamente e prende spunto da un libro. Marko il primo bassista della band mi ha aiutato a scriverla, gli chiesi di leggere questo "libro", questa storia, essendo in linea con le mie idee e anche lui era d'accordo sul fatto che "la vita è bella tanto quanto i ricordi che ci creiamo" (cit. canzone so long astoria "Life is only as good as the memories we make"), e in un capitolo di questo libro lui parla dei ricordi rimasti e creatisi in giro per le varie città per concerti, i baci, gli incidenti con la macchina, di tutte le volte che era "fatto", tutto quello che si faceva che permetteva di ricordarsi di quei momenti. Poi si torna indietro a casa e ti vengono in mente tutte quelle vicende che ti fanno diventare nostalgico, pensi a tutto quello che hai fatto, i miei fottuti ricordi sul letto, desideri fare altro e avere il meglio, e vorresti però rivivere quello che già hai vissuto e che ricordi, per questo "i'm taking all back" ma non si può anche se rimangono le foto da guardare, per questo il "this is my wish", come nel film "The Goonies" (film anni '80 di 4 ragazzi cresciuti ad Astoria) spero che gli altri stiano bene e ricordino quei momenti e con felicità vissuti insieme, ma non posso attorcigliarmi il cervello o fissarmi...In saddest song invece, ho scritto della mia prima moglie, dalla quale è nata mia figlia, che ho cresciuto insieme ai miei genitori che dicevano sempre "sii più vicino da sposato", ma io e mia figlia passeggiamo insieme, io capisco lei e lei capisce me, sentiamo e proviamo le cose allo stesso modo, se ha un ragazzo ecc.. E' una situazione molto difficile e lei mi dice "ti perdono" ma spero capisca che faccio il mio meglio lavorando fuori e i sacrifici da fare a volte sono molti, ma è la vita di chi lavora in giro e sta fuori.
 
Avete cambiato formazione molte volte, quanto è dura ogni volta ricominciare, ripartire daccapo? 
 
In realtà non è mai stato un problema grosso, l’unica parte un po’ più dura è quella di fare risentire nuovamente le canzoni ai nuovi membri. Il bassista attuale è entrato nel gruppo  6 anni fa’, non è molto tempo, ma ad esempio lui si è integrato meglio di altri, ha imparato subito tutte le vecchie canzoni e abbiamo registrato insieme l’ultimo cd. Poi sai, nelle registrazioni dei cd degli Ataris io faccio tutto: le parti di chitarra, di basso, la voce, tutto eccetto le batterie che comunque creo, scrivo e  mosto poi al batterista che così registra in base alle mie idee iniziali. Io amo suonare le negli Ataris, il nome “the Ataris” lo sento sempre più mio e  sai cerco di rappresentarlo il meglio possibile insieme a tutti gli altri. Amiamo le nuove e le vecchie canzoni e siamo molto più uniti rispetto ai primi tempi e alle vecchie line-up, la differenza è che quando sei  più giovane,  agli inizi, cominci a suonare con chi è più disponibile , del tipo“ Oh  io conosco questo tizio, è un batterista molto bravo magari può suonare con noi”,  e quando la band cresce ti accorgi che “Oh merda , questo ragazzo ha seri problemi di droga”, o  magari ha una ragazza pazza che continuamente gli dice di “non andare in tour!” ecc.. Ho avuto a che fare con molte persone di questo tipo negli anni,  ma sai, nella vita devi continuare a fare quello che ti piace, solo così potrai andare avanti .
 
Ok, ok grazie mille di tutto Kris!
 
Grazie  voi e speriamo di vederci presto!
 
 
Indervista a cura di Vittorio Burgo e ringraziamo la straordinaria collaborazione di Marco Medaglia

Cerca nel sito