Just another burp - The Real World

Just another burp - The Real World

 21/12/2010

Bells on Records presenta:

Just another burp - The Real World 

Lo ammetto, sono un'appartenente della scuola di pensiero che quello che è successo negli anni '90 nella scena hardcore melodico fu qualcosa di veramente magico che, con grandissime probabilità, non si ripeterà più quindi è giusto girare pagina e tirare avanti, lasciano in mano a tutte quelle band che hanno contribuito nei cosidetti “golden years” lo scettro di ciò che è stato.
A volte però è il caso di fare alcune eccezioni; per me i Just another burp, sono una di queste. Chi li conosce capirà che l'introduzione che ho fatto non è casuale visto che sorgono dalle ceneri dei Fliptime, storia band emiliana dei primi anni 2000 che condivise il palco anche con una certa band chiamata Satanic Surfers. Ecco, ascoltando “The real world” ho trovato che la band svedese sia sicuramente tra le maggiori influenze del gruppo assieme ai primi Strung out, a livello di riff le melodie per la maggioranza allegre piuttosto che cupe e ritmi sempre piuttosto  veloci senza sdegnare  cambi di tempo che rendono i pezzi più completi ma il tutto rigorosamente suonato con un pedale singolo, particolare che fa veramente anni '90 per ricollegarci a ciò che dicevo in apertura. Le linee vocali hanno un timbro alto ed in diverse occasioni si incrociano bene con alcuni scream che ricordano un po i primi Rise against, un buon numero di cori che nel genere di cui stiamo parlando stanno sempre bene. Avendo fatto riferimento a 3 ottimi gruppi nelle le loro influenze (dalle le quali comunque riescono a distaccarsi per ottenere un proprio sound)voi probabilmente state pensando che il disco sia figo e a mio giudizio lo è davvero...l'ho tenuto per 2 settimane nello stereo in macchina non perchè dovessi preparare una recensione ma soprattutto perchè ascoltandolo mi sono detto: “oh era davvero un sacco che non sentivo un disco così”.
E' un disco che gli amanti di label come Fat wreck o Burning Heart apprezzeranno e probabilmente 10 o 12 anni fa pure le etichette che ho citato avrebbero fatto un pensiero a riguardo; non è un caso infatti che il disco esca per la Giapponese/europea Bells On record che negli ultimi anni è sempre stata considerata una delle maggiori label del genere con un roster mondiale invidiabile.
Le canzoni che preferisco sono 3: those days che apre il disco dopo un breve intro, Nightmare (traccia n°5) e Skeggia has lost his coffee (traccia n°8) ma il disco intero merita visto che per me è stato uno di quei casi in cui lo senti ripartire dall'inizio accorgendoti che è già finito.
Infine ho apprezzato anche l'artwork dove ci sono colori davvero notevoli e foto ben piazzate tra i testi delle canzoni.
Essendo il primo full lenght dopo un ep di esordio, dal quale ci sono stati miglioramenti nel songwriting seppur rimanendo sempre con le radici salde nel genere di riferimento, i presupposti sono più che buoni per dare l'ennesima conferma che in Italia c'è una scena che ha ancora tanto da dire.

Voto: 7.5

Myspace band: https://www.myspace.com/justanotherburp

Recensione a cura di Damiano

 

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