Disordine - Disillusione

Disordine - Disillusione

27/04/2011

Disordine Presentano:

Disordine - Disillusione

Questo album; sia a livello musicale che a livello di fattura, copertina e booklet, mi ha fatto andare indietro di diversi anni.
Nei primi periodi che ascoltavo punk, trovavo un sacco di album del genere in quelle distro che trovavi ai concerti di questo tipo e che io rimpiango.
Si parla di diy, di concerti su un prato con 2 aplificatori dove l'unica cosa che fregava era divertirsi e dire quello che si voleva. Questa è stata l'impressione che mi hanno dato i Disordine, band bergamasca attiva dal 2004 che con questo album ci porta a rispolverare le sonorità dell'underground hardcore italiano degli anni 90.
Niente di eclatante o di nuovo ma erano anni che non sentivo un album così, che va contro a qualsiasi clichè del momento e suona più originale di tanti lavori che negli ultimi anni si sono copiati a vicenda da tante band.
Un sound che ricorda i primi skruigner, soprattutto per la R mangiata dal cantante (strano come nello scorso disco da me recensito, dissi che non avevo mai trovato cantanti con questa caratteristica ed ora ne scopro 2 nel giro di un mese :D) e totale apatia.
L'intero album è cantato in italiano e registrato in maniera totalmente indipendente con attrezzatura prestatagli da amici; questo gli fa sicuramente onore il quanto hanno rispolverato uno dei principi fondamentali del genere come il Do It Yourself ma d'altra parte la scelta li penalizza a livello di brillantezza e potenza del suono, anche se in fondo questo suono rozzo e un po “Vintage” si sposa bene con il sound proposta dalla band.
Un appunto da fare riguarda le melodie vocali che, a mio avviso, seguono sempre troppo strettamente la melodia data dalle chitarre e a lungo andare risultano scontati e prevedibili, alcuni cambi di tempo e riff non mi hanno molto soddisfatto, ma questa è una questione di gusti personali.
Il disco procede senza troppe esitazioni, sulla stessa linea, dall'inizio alla fine,  questa è un altra piccola critica, non trovando brani o episodi che colpiscano veramente fino in fondo.
Penso di esser abbastanza sicuro nel dire che comunque la band ha raggiunto lo scopo principale per il quale ha prodotto questo disco ovvero alzare la voce con i testi pieni di condanne e  provocazioni che rispecchiano scene di vita quotidiana e problemi sociali, accompagnando questo coro di dissenso con ciò che appassiona la band : hardcore della vecchia scuola italiana che se ne fregava altamente di qualsiasi cosa gli venisse detto.

Voto: 6

Myspace band: www.myspace.com/disordine

Recensione a cura di Damiano

 

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